Scetticismo, dubbi e fede

 

«Il dubbio è un dono, il dubbio è una grazia.

Suscitato dagli uomini è sterile e li rende colpevoli;

quando lo fa nascere Iddio il male porta in se stesso il suo rimedio».

In Della verità del cristianesimo, 1858, opera postuma di
Sophie–Jeanne Soymon di Swetchine,

scrittrice,

(Mosca 22 novembre 1782 – 10 settembre 1857).

 

Questa mattina, andando in Chiesa per partecipare alla Celebrazione Eucaristica domenicale, alcuni amici, con cui brevemente colloquio, irridono le religioni e, ancora una volta, mi chiedono: «Cosa vai a fare sempre in Chiesa?».

 

«Venite e vedrete» (Gv 1,39) rispondo, come Gesù ai primi discepoli curiosi, manifestando umile e gioioso invito di partecipazione e cognizione d’autentica essenza trasfigurante di fede.

 

In questo periodo storico incerto, esagitato, esacerbato, drammatico, di grandi e solleciti mutamenti, è tanto in voga sbeffeggiare fenomeni religiosi quanto conformarsi a questa tendenza. Dimentichiamo che non possiamo vivere secondo occhi e approvazione altrui, cercando compiacimento per far parte di un specifico gruppo e, magari, occuparne un ruolo primario.

 

Chi assume questi atteggiamenti, comunque, spesso non legge un testo sacro con ponderazione e, sicuramente, ignora ciò che le religioni generano.

 

Il Cattolicesimo, confessione cui appartengo, da oltre due millenni contribuisce a fomentare valori etici e morali, da cui scaturiscono scelte sociali eminenti, fondate sull’insegnamento spirituale che, principalmente, plasmano la civiltà occidentale.

 

Il cattolicesimo, religione monoteista, ha origine da predicazioni e azioni compiute da Gesù, chiamato Cristo, concepito di Spirito Santo, Verbo incarnato in Maria promessa sposa di Giuseppe, unigenito Figlio di Dio nato a Betlemme di Giudea (cfr. Mt 1,18–23; Lc 2,1–20; Gv 1,1–18) per dare pieno compimento a Legge o Profeti (cfr. Mt 5,17–18; Lc 16,17), servire e redimere l’umanità (cfr. Mt 20,28; Mc 10,45; 1 Tm 2,6; Rm 5,6–21), «Pane della vita» (Gv 6,35.48), «Santo di Dio» (Gv 6,69), «Luce del mondo» (Gv 8,12), «buon Pastore» (Gv 10,11), «Via, Verità e Vita» (Gv 14,6), «Vite vera» (Gv 15,1), «ultimo Adamo spirito datore di vita» (1 Cor 15,45), «Alfa e Omèga, Primo e Ultimo, Principio e Fine» (Ap 22,13). I suoi discepoli, apostoli e amici riconoscono queste testimonianze rivelazioni divine e aspettative messianiche del giudaismo presenti nei testi sacri1 e nella tradizione ebraica, sorella maggiore del cristianesimo. Apostoli e amici di Gesù Cristo, dopo la Sua morte, trascrivono Vangeli2, Atti3 e Lettere4, diffondono il messaggio di un Dio amorevole e caritatevole, speranza di vita eterna e fondano le prime comunità cristiane, ossia Chiese, meravigliosamente moltiplicatesi e sviluppatesi fino ai nostri giorni, superando fragilità umane.

 

Gesù, consacrato e inviato dal Padre (cfr. Gv 3,16–17; 10,36), chiama a sé dodici tra i suoi discepoli e li costituisce apostoli, ai quali conferisce mandato di continuare la Sua missione (cfr. Mt 10,1–4; Mc 3,13–19; Lc 6,12–16). Affida, poi, la sua nascente e unica Chiesa a Simone, detto Pietro, uno degli apostoli scelto mentre pesca nel mare di Galilea o di Gennèsaret (cfr. Mt 4,18–22; Mc 1,16–20; Lc 5,1–11), affinché sia unità visibile della comunità: «tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa» (Mt 16,18). È sempre Pietro, tra gli apostoli, il primo testimone di una delle apparizioni di Gesù risorto (cfr. Lc 24,34; 1 Cor 15,5). L’evidente privilegio di Pietro (cfr. Gv 20,3–10) designa prosecuzione di preminenza nel gruppo apostolico e in quelli sorti con eventi pasquali (cfr. At 1,15–26; 2,14–40; 3,12–26; 4,8–12; 5,1–11.29; 8,14–17; 10,1–48; ecc.).

 

Gesù Cristo, in seguito, si rivela agli altri undici apostoli e così si rivolge: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». A Pentecoste, come promesso nella sua ascesa al Cielo (cfr. Mt 28,16–20; Mc. 16,12–20; Lc 24,36–53; Gv 20,19–23; At 1,6–11), tutti sono colmati e fortificati dall’effusione di Spirito Santo, sorgente d’unità nella diversità (cfr. At 2,1–47). Ha, quindi, ufficialmente origine la Chiesa, Immacolata Sposa di Cristo (cfr. Ef 5,21–33) e Corpo mistico di Cristo (cfr. Rm 12,4–6; 1 Cor 12,12–28; Ef 1,23; Ef 2,16; Col 1,24).

 

Gesù, dunque, è capo della Chiesa (cfr. Ef 1,22; Col 1,18) e, gloriosamente, la governa per mezzo di Pietro e degli apostoli presenti nei loro successori (cfr. Ef 2,20): Sommo Pontefice, vicario di Cristo, vescovo di Roma e responsabile della Chiesa universale, e Collegio dei Vescovi di tutto il mondo, che ricevono autorità ministeriale attraverso l’imposizione delle mani sul loro capo (cfr. 1 Tm 4,14; 2 Tm 1,6). I Vescovi (cfr. 1 Tm 3,1–7), infatti, sono responsabili di Chiese particolari, suddivisioni territoriali chiamate Diocesi (cfr. At 20,28; 1 Pt 5,1–14), a loro volta scisse in Parrocchie con propri Presbiteri (cfr. Eb 5,1–10), Diaconi (cfr. 1 Tm 3,8–13) e altri Ministri che servono le comunità, «secondo la misura del dono di Cristo» (Ef 4,7).

 

Questa insigne realtà, conformata a Gesù povero, servo e sofferente, è grande e inestimabile ricchezza che, in abbondanza, dona prosperità alle comunità cristiane.

 

Il cattolicesimo, pertanto, splendidamente continua a fornire significato e scopo alla vita. Celebra l’Eucaristia, amministra sacramenti, annuncia la Parola di Dio, svolge catechesi, convegni e assemblee. Dispensa conforto, speranza, forza e coraggio, soprattutto in tempi ostici. Promuove dialogo, comprensione e pace tra culture diverse. Favorisce missioni, creazione di comunità, fraternità, comunione, opere formative, educative, caritatevoli, assistenziali e adozioni a distanza. Sostiene fondazioni, congreghe, associazioni, movimenti, circoli e gruppi di preghiera. Suscita innumerevoli e sorprendenti pratiche di pietà popolare, tridui, settenari, novene, tredicine, coroncine e compie pellegrinaggi. Ispira opere pittoriche, scultoree e architettoniche, libri, saggi, poemi, inni, canti e musica, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, estremamente strabilianti, per esaltare Dio, creazione e storia della salvezza.

 

L’affascinante bellezza del cattolicesimo, poi, è impreziosita dalla magnificenza di una moltitudine immensa di mirabili testimoni «di ogni nazione, tribù, popolo e lingua, che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello» (Ap 7,9.14): Servi di Dio, Venerabili, Beati, Santi e Martiri, alcuni dei quali Dottori della Chiesa che, sulla scia di Gesù Cristo, hanno vissuto intensamente una vita di fede in Dio, distinguendosi per straordinario esercizio eroico di virtù cristiane o per essere morti in odio alla fede. Primeggia, tra tutti, la Beata Vergine Maria, madre della Chiesa, aiuto dei cristiani, regina degli apostoli e di tutti i santi (cfr. Litanie Lauretane).

 

Scetticismo, miserie, paure, turbamenti, dubbi, incertezze e perplessità, comunque,  non si contrappongono alla fede in Dio, «fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede» (Eb 11,1).

 

I figli di Core, leviti addetti a varie mansioni nel Tempio di Gerusalemme (cfr. 1 Cr 9,19; 26,19), manifestano sospetti sulla presenza di Dio: «Le lacrime sono il mio pane / giorno e notte, / mentre mi dicono sempre: / “Dov’è il tuo Dio?”». (Sal 42,4).

 

Gesù crocifisso sul Golgota o Luogo del cranio (cfr. Mt 27,33–35; Mc 15,22–24; Lc 23,33; Gv 19,17–18), vivendo un momento esitativo e incerto, con dolore, sofferenza, angoscia e disperazione rivolge al Padre un’ultima invocazione, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (cfr. Mt 27,46; Mc 15,33), esprimendo le stesse parole scritte dall’orante Davide all’inizio di una Preghiera di lamento (Sal 22,2). Entrambi combattono la buona battaglia e conservano la fede (cfr. 2 Tm 4,7).

 

La fede, insomma, in senso religioso suppone scrupolosa interpellanza, attenta, umile e perseverante ricerca di Dio, perché è qualcosa di completamente diversa da qualsiasi genere di conoscenza e non è riferita a ciò che si calcola o misura.

 

Ruvo del Monte, 12 ottobre 2025.

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1 I testi sacri ebraici sono inclusi nella Bibbia cristiana. La parola italiana Bibbia proviene dal latino volgare Biblia, adattato dal plurale neutro greco antico Biblía, che significa libri, pluralità di scritti. La Bibbia, appunto, è una raccolta di settantatre testi religiosi considerati sacri dalla Chiesa Cattolica e, in parte, da Ebraismo, Islam, Bahá’í e molte altre religioni. È composta da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione, autore e stile letterario, scritti in un ampio periodo di tempo e preceduti da tradizione orale altrettanto lunga. La Bibbia cristiana è divisa in Antico Testamento, dove quarantasei libri sacri del giudaismo raccontano storia e leggi del popolo ebraico e la sua antica alleanza con Dio prima della nascita di Gesù Cristo, e Nuovo Testamento dove ventisette libri riportano testimonianze di vita di Gesù Cristo, eventi successivi alla Sua Risurrezione, fondazione e sviluppo della Chiesa, frutto della nuova alleanza con Dio. La Chiesa cattolica, unificando Antico e Nuovo Testamento in un solo libro, custodisce antiche profezie e testimonianze del loro compimento.

2 La parola italiana Vangelo o Evangelo deriva dal latino Evangelium che, a sua volta, deriva dal greco euanghèlion e significa lieto annuncio, buona notizia o buona novella. I vangeli canonici, riconosciuti dalla Chiesa Cattolica testi ispirati da Dio e autorevoli per fede apostolica, sono inseriti nel Nuovo Testamento della Bibbia. Narrano vita, insegnamenti, miracoli, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Gli autori dei Vangeli sono Matteo, Marco Luca e Giovanni. Matteo e Giovanni, sono apostoli di Gesù, mentre Marco e Luca sono amici degli apostoli da cui raccolgono testimonianze per scrivere i rispettivi Vangeli. Vi sono, poi, Vangeli, chiamati apocrifi, che la Chiesa Cattolica non ritiene ispirati da Dio e che non rispettano criteri d’autenticità, autorità e conformità alla fede apostolica, idonei a formare il canone delle Sacre Scritture.

3 Il libro degli Atti degli Apostoli è contenuto nel Nuovo Testamento. Descrive minimamente la vita terrena di Gesù Cristo, riporta eventi successivi alla Sua risurrezione e alcuni aspetti dell’evangelizzazione compiuta dai primi cristiani, espansione e sviluppo della Chiesa. L’autore degli Atti degli Apostoli è Luca, amico di viaggio di Paolo apostolo o Paolo di Tarso.

4 Le Lettere sono riportate nel Nuovo Testamento. Orientano e istruiscono le prime comunità cristiane. Gli autori delle Lettere sono Paolo, Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda.

 

 

Pubblicazione:

Martedì 12 ottobre 2025, 23:00

 

 

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