Indifferenza

 

«Il mondo è un posto pericoloso,

non a causa di quelli che compiono azioni malvagie

ma per quelli che osservano senza fare nulla».

Albert Einstein,

fisico tedesco, naturalizzato svizzero e statunitense,

Premio Nobel1 per la fisica nel 1921.

(Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955).

 

Lo scrittore Elie Wiesel2, Premio Nobel per la Pace nel 1986, verso persone che osservano senza fare nulla scrive: «L’opposto dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza. L’opposto dell’educazione non è l’ignoranza, ma l’indifferenza. L’opposto dell’arte non è la bruttezza ma l’indifferenza. L’opposto della giustizia non è l’ingiustizia, ma l’indifferenza. L’opposto della pace non è la guerra, ma l’indifferenza alla guerra. L’opposto della vita non è la morte, ma l’indifferenza alla vita e alla morte».

 

Wiesel, romeno ebreo sopravvissuto all’olocausto3, descrive l’indifferenza come il male peggiore tra i mali. Le sue laconiche frasi, quasi litaniche, sembrano inadatte alla nostra società di progresso scientifico e tecnologico, sviluppo economico e capitalistico, prosperità e abbondanza, sfarzo e frenesia, dove la maggior parte della popolazione è acculturata. È proprio tra noi invece, rendendo attuali i concetti di Wiesel, che a dismisura dilaga l’indifferenza.

 

Il termine indifferenza deriva dal latino indifferentia, a sua volta derivante da indifferens. Identifica individui repulsi, abulici, privi d’emozioni, interessi e preoccupazione verso qualcuno e qualcosa, che ascoltano e guardano senza scegliere e intervenire con parole e gesta. Conducono vita neutrale, esclusi da vita sociale, falsamente virtuosa.

 

La silente, vile e volgare indifferenza, così, appare inoffensiva e corretta ma, al contrario, ci rende distratti, indolenti, annoiati, inerti, insensibili e incapaci di cogliere il meraviglioso palpitare della vita, alterando e sconvolgendo verità e giustizia.

 

Pensiamo all’espandersi di sguaiataggini, arroganze, presunzioni, ingiurie, vaniloqui, sproloqui, veemenze, demagogie, delegittimazioni, intimidazioni, minacce, violenze, bullismi, vessazioni, sopraffazioni, angherie, schermaglie, vandalismi, mistificazioni, negazionismi storici e scientifici, distorsioni della realtà…

 

Il giovane italiano Antonio Sebastiano Francesco Gramsci4, sulla rivista La città futura, l’11 febbraio 1917, scrive: «L’indifferenza è il peso morto della storia, è la materia inerte che opera passivamente, ma opera… È una malattia morale che può essere anche una malattia mortale».

 

Lo scrittore italiano Alberto Moravia5, descrivendo vacuità morale, rispettivo declino generazionale e incapacità di ricercare rinnovata etica tra borghesia degli anni venti del secolo scorso, con il suo primo celebre romanzo Gli indifferenti, pubblicato nel 1929, tristemente anticipa i nostri tempi.

 

Gesù Cristo, con sagge parole e vibranti azioni, ci dona mirabili esempi per superare l’indifferenza, invitandoci a non essere inerti ma perseveranti dinanzi a disuguaglianze sociali, culturali e religiose, considerando tutti persone degne del nostro amore e della nostra attenzione.

 

L’autentica bellezza di vita non si compie nell’indifferenza, ma nella solidarietà.

 

«Prestiamo attenzione gli uni agli altri», ci rammenta San Paolo apostolo6, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone (Eb10,24).

 

Trasformiamo incertezze in carezze e tramutiamo tristezza in letizia.

 

Sensibilità morale, ottimismo, coerenza, coraggio, fermezza, responsabilità, rispetto, serenità, armonia e concordia sono virtù da praticare costantemente, in ogni ambito della nostra vita, sempre agendo con saggezza, temperamento, audacia e premura, per non naufragare nei vasti oceani dell’indifferenza.

 

Ruvo del Monte, 27 ottobre 2025.

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1 Il Premio Nobel è un prestigioso riconoscimento internazionale, istituito con testamento nel 1895 da Alfred Bernhard Nobel, (Stoccolma, 21 ottobre 1833 – Sanremo, 10 dicembre 1896), chimico, inventore, industriale e filantropo svedese, ma la prima assegnazione di premi risale al 1901. L’onorificenza consiste nel conferimento a Stoccolma, in Svezia, di medaglia d’oro, diploma miniato a mano e cospicua somma di denaro a studiosi viventi o enti, fondazioni e associazioni che contribuiscono al progresso e al benessere dell’umanità nel settore fisico, chimico, medico, economico e letterario, e Oslo, in Norvegia, attribuendo medesimi premi a chi profonde impegno in favore della pace mondiale. I premi sono annualmente annunciati nel mese d’ottobre e le rispettive cerimonie di premiazione si svolgono il successivo 10 dicembre, anniversario del decesso di Nobel.

2 Elie Wiesel, all’anagrafe Eliezer, (Sighetu Marmatiei, 30 settembre 1928 – New York, 2 luglio 2016), è uno scrittore, giornalista, saggista, filosofo e attivista per i diritti umani, rumeno naturalizzato statunitense.

3 L’Olocausto è il genocidio di circa sei milioni di persone europee, avvenuto tra il 1941 e il 1945, i cui responsabili sono le autorità della Germania nazista e i suoi alleati, tra cui l’Italia fascista. Le principali vittime sono Ebrei, ritenuti indesiderabili e inferiori per motivi politici, etnici e razziali, seguiti da prigionieri di guerra, oppositori politici, Testimoni di Geova, pentecostali, omosessuali, neri e persone con disabilità mentali e fisiche.

4 Antonio Sebastiano Francesco Gramsci, (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937), è un filosofo, politico, giornalista, antifascista, linguista e critico letterario italiano. Nel 1921 è cofondatore del Partito Comunista Italiano, di cui sarà segretario. Il 12 febbraio 1924 fonda il quotidiano l’Unità.

5 Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle, (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è uno scrittore italiano.

6 San Paolo Apostolo o San Paolo di Tarso, nato con il nome di Saulo, (Tarso, 4 d.C. – Roma 64 o 67 d.C.), è uno degli apostoli e dei primi santi e martiri.

 

 

Pubblicazione:

Lunedì 27 ottobre 2025, 18:30

 

 

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