Il sorriso
«Un giorno senza sorriso è un giorno perso».
Charlies Spencer Chaplin, noto come Charlie,
attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore musicale e produttore cinematografico britannico,
tra i più importanti e influenti cineasti del 1900,
(Londra, 16 aprile 1889 – Corsier–sur–Vevey, 25 dicembre 1977).
Vincenzo, il mio ultimo nipote che oggi compie dieci mesi, con peculiare interesse continua a seguirmi con lo sguardo e, con estrema dolcezza, a sorridermi.
Il sorriso, ho imparato da una rivista scientifica letta casualmente in uno studio medico, è l’espressione innata di bocca e volto degli esseri umani, formata dalla flessione di muscoli. È accennato spontaneamente sin dai primi giorni di vita, diviene una forma di socializzazione dopo il sesto mese e, progressivamente, una manifestazione temporanea dello stato d’animo, con immediati intenti comunicativi non verbali.
Il termine sorriso deriva dal latino sub–ridere ed è un atteggiamento attenuato rispetto alla risata che, comunemente, è associata alla comicità, sonora e sguaiata, mentre il sorriso è correlato all’umorismo, moderato e discreto.
L’inafferrabile mimica facciale del sorriso è un linguaggio universale, in grado d’unire persone con differenze etniche, sociali, religiose, culturali, linguistiche e generazionali.
I diversi tipi di sorriso si distinguono in quelli:
– marcati che esprimono gioia, amore, tenerezza, tripudio, gentilezza, gratitudine, divertimento e interesse;
– appena accennati che manifestano soddisfazione, approvazione, autocompiacimento e benessere;
– trattenuti che mostrano timidezza o astuzia.
Il sorriso, inoltre, esprime piacere, sensualità, solidarietà, commiserazione, incertezza, disagio, disprezzo e sarcasmo.
Sorridiamo quasi sempre quando stiamo per essere fotografati, in diversi modi e occasioni, mostrando momenti spensierati, professionali e farseschi, perché l’immagine fa parte del riflesso socio–culturale del nostro tempo.
È, però, l’autentico e spontaneo sorriso che ci aiuta a vivere anche nei contesti più complicati, affrontando la vita con grazia.
La saggezza del vernacolo napoletano, che risiede nei proverbi e nelle espressioni idiomatiche, afferma che «A vita è nu surris, chi nu rir mor accis», ossia «La vita è un sorriso, chi non ride muore ucciso», consigliandoci di sorridere anche nelle difficoltà, perché l’amareggiarci ci procura malanni. Un antico adagio della tradizione popolare italiana, particolarmente in uso nel meridione, così recita: «Sorridere fa buon sangue».
Gli scienziati confermano che sorridere:
– contribuisce a diminuire ansia, stress e irritabilità;
– migliora umore, autostima, memoria e creatività;
– protegge il cuore;
– rafforza il sistema immunitario;
– ci fa apparire esteticamente più belli e sicuri.
Un altro noto modo di dire, a tal riguardo, afferma «Sorridere a trentadue denti», indicando un ampio sorriso quale manifestazione collettiva di speranza, ironia e gioia.
I sacri testi biblici, in più parti dall’Antico al Nuovo testamento, ci rivelano che la gioia è espressione di Dio, del Figlio Unigenito e, quindi, anche nostra, tanto nelle prove quanto nelle sofferenze. Nei suoi lunghi e atroci patimenti causati dalla tisi, emulo di Cristo sofferente, il giovane venerabile Domenico Blasucci1 per amore di Dio gioisce e sorride, vivendo in perfetta letizia (cfr. Gc 1,2).
Papa Francesco2, di venerata memoria, è autore di tre Esortazioni apostoliche che rimandano alla letizia: Evangelii Gaudium, (La Gioia del Vangelo), datata 24 novembre 2013; Amoris Laetitia, (La Gioia dell’Amore), datata 19 marzo 2016; Gaudete et exsultate, (Gioite e siate lieti), datata 19 marzo 2018. Lo stesso Pontefice è anche autore del libro Il Vangelo del Sorriso, scritto nel 2013.
Alcuni rari sorrisi, enigmatici quanto belli, sono stati ritratti nei secoli durante i diversi movimenti artistici, arricchendo la stupenda storia dell’arte, come: la Gioconda, anche nota come Monna Lisa3, dipinta da Leonardo da Vinci4, databile tra il 1503 e il 1506; l’Allegro violinista con bicchiere di vino5, ritratto da Gerrit van Honthorst6 nel 1623; la Dama con ventaglio7, ultimo dipinto di Gustav Klimt8, lasciato incompiuto alla morte nel 1918; il Dittico di Marilyn9, serigrafia di Andy Wharol10, realizzata nel 1962.
La rappresentazione visiva del sorriso, ideata dal grafico statunitense Harvey Ball11 nel 1963, è lo smiley o smile. Questo simbolo è formato da un cerchio di colore giallo, da due punti neri indicanti gli occhi, al di sotto dei quali un arco verso l’alto funge da bocca. L’iconica raffigurazione stilizzata di un volto umano che sorride è stata inizialmente utilizzata come logo e, successivamente, negli SMS e nelle chat, con lo sviluppo di più faccine, che ritraggono i nostri diversi stati d’animo, chiamate emotion.
Emozioni forti e dirompenti, appunto, sono frutti della ricchezza, bellezza e fascino del sorriso, descritti in svariate tesi da filosofi e in molti brani da cantanti.
Sono tanti anche i testi letterari dedicati al sorriso; prediligo Il tuo sorriso, eccellente poema d’amore, lotta, speranza e sopravvivenza, in cui Pablo Neruda12 esalta valore e bellezza di un sorriso che appare vivificante, più utile e indispensabile del cibo e dell’aria che respira.
Il sorriso, insomma, è indice di saggezza, libertà e appagamento, ma non deve mai sfociare in sgarbatezza, così come la satira in ingiuria e l’umorismo in beffa. Harvey Ball, infatti, fondando anche la Giornata Mondiale del Sorriso, che dal 1999 si celebra ogni primo venerdì d’ottobre, ci esorta a donare gentilezza e positività attraverso un sorriso.
Irradiamo, quindi, la nostra e altrui vita di vibranti sorrisi, ma non ridacchiano da villani.
Ruvo del Monte, 30 maggio 2025.
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1 Venerabile Domenico Blasucci, (Ruvo del Monte, 5 marzo 1732 – Materdomini di Caposele 2 novembre 1752), è uno studente professo della Congregazione del SS. Redentore. È proclamato Venerabile da papa san Pio X il 23 maggio 1906.
Per informazioni sul venerabile Domenico Blasucci si veda il sito web www.domenicoblasucci.it.
2 Sua Santità Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, (Buenos Aires, 17 dicembre 1936 – Città del Vaticano, 21 aprile 2025), è il 266° papa della Chiesa Cattolica e vescovo di Roma e 8° sovrano dello Stato della Città del Vaticano, dal 13 marzo 2013 fino alla sua morte. È il primo pontefice appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, comunemente denominati gesuiti, e primo papa proveniente dal continente americano.
3 La Gioconda, anche nota come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di pioppo, di 77 cm x 53cm x 1,3 cm, realizzato da Leonardo da Vinci. Il capolavoro è custodito al Museo Louvre di Parigi, in Francia.
4 Leonardo da Vinci, (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519), è un pittore, architetto, ingegnere, scienziato e inventore italiano.
5 L’Allegro violinista con bicchiere di vino è un dipinto a olio su tela, di 107,2 cm x 88,3 cm, prodotto da Gerrit (o Gerard) van Honthorst. L’opera è custodita al Rijksmuseum di Amsterdam, nei Paesi Bassi.
6 Gerrit (o Gerard) van Honthorst, (Utrecht, 4 novembre 1592 – Utrecht, 27 aprile 1656), è un pittore olandese.
7 La Dama con ventaglio è un dipinto a olio su tela di 100 cm x 100 cm, realizzato da Gustav Klimt. L’opera fa parte di una collezione privata.
8 Gustav Klimt (Baumgarten, 14 luglio 1862 – Vienna, 6 febbraio 1918), è un pittore austriaco.
9 Il Dittico di Marilyn è una serigrafia raffigurante l’attrice statunitense Norma Jeane Mortenson, nota come Marilyn Monroe, prodotta da Andy Wharol, nato Andrew Warhola Jr.. Il dipinto è composto da cinquanta immagini, di cui venticinque a sinistra dipinte a colori e venticinque a destra dipinte in bianco e nero. Le raffigurazioni della star sono tratte dall’unica foto pubblicitaria del film Niagara, del 1953, di proprietà dello studio cinematografico di Wharhol. L’opera è custodita alla Tate Modern Gallery di Londra, nel Regno Unito.
10 Andy Wharol, nato Andrew Warhola Jr., (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987), è un pittore, scultore, grafico, illustratore, produttore televisivo, sceneggiatore, regista, direttore della fotografia e attore statunitense. È il principale esponente della Pop Art.
11 Harvey Ball, (Worcester, 10 luglio 1921 – Worcester, 12 aprile 2001), è un artista, imprenditore pubblicitario e militare statunitense.
12 Pablo Neruda, pseudonimo di Riccardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), è un poeta, scrittore, diplomatico e politico cileno. È uno dei più importanti personaggi della letteratura latino–americana del 1900.
Pubblicazione:
Venerdì 30 maggio 2025, 19:45
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