Viaggiare

 

«Viaggiare rende modesti.

Ci mostra quanto è piccolo il posto che occupiamo nel mondo».

Gustave Flaubert,

scrittore francese, considerato maestro del realismo,

(Rouen, 12 dicembre 1821 – Croisset, 8 maggio 1880).

 

Lestate, per eccellenza, è periodo dedicato a ferie, riposo, svago e viaggi.

 

I nostri spostamenti turistici sono universali e non limitati alla nostra regione o nazione e sempre più orientati verso mete estere, soprattutto luoghi esotici e remoti lidi.

 

Siamo attratti non solo da ciò che è cultura in tutte le sue sfaccettature, ma anche da ciò che è insolito, stravagante, bizzarro ed eccentrico, differente, oltre che eccesso.

 

Il turismo è di tipo intellettuale, pedagogico, terapeutico, avventuroso, naturalistico, enogastronomico, ricreativo e religioso.

 

I desideri di conoscenza, esplorazione, scoperta ed esigenza di movimento, ci inducono a viaggiare ogni volta che è possibile, allontanandoci da frenesia, fretta continua e velocità. Quando siamo impossibilitati a spostarci fisicamente lo facciamo in modo platonico, fantasticando un mondo fatto di tracce, linee, cifre e numeri.

 

Spostarci dalla nostra residenza, lasciando comodità e consuetudini, implica una separazione da abitudini quotidiane consolidate che, incredibilmente, può essere un’esperienza arricchente e divertente: accrescere amicizie e conoscenze, migliorare benessere psicofisico, stimolare creatività, rafforzare resilienza, affrontare paure, superare limiti, difetti e fragilità, oltre a favorire tolleranza e accettazione della diversità. 

 

L’escursione, infatti, per i filosofi d’ogni tempo assume un significato profondamente simbolico, che va oltre il movimento fisico; rappresenta una pratica di trasformazione, opportunità per la scoperta di sé e del mondo, come metafora della vita stessa.

 

Il viaggio è tema centrale biblico, dall’Antico al Nuovo testamento, sia come azione fisica che spirituale, per ricercare Dio, fede e salvezza. Nelle sacre pagine leggiamo: «Chi ha viaggiato conosce molte cose, / chi ha molta esperienza parla con intelligenza. / Chi non ha avuto prove, poco conosce; / chi ha viaggiato ha una grande accortezza. / Ho visto molte cose nei miei viaggi, / il mio sapere è più che le mie parole» (Sir 34,9 –12).

 

Johann Wolfgang von Goethe1, poeta e drammaturgo tedesco, che da numerosi viaggi compiuti in Europa trae ispirazione per i suoi scritti, nelle frasi «Viaggiare è vedere tutto ciò che gli altri vedono, ma pensare ciò che nessuno ha mai pensato» e «Viaggiare è come leggere un libro. Chi non viaggia legge solo una pagina» evidenzia il valore del turismo come forma d’apprendimento e arricchimento personale.

 

Viaggiare, insomma, fa parte della natura umana, tanto che lo scrittore statunitense Jack Kerouac2, nel suo romanzo autobiografico dal titolo On the road – Sulla strada, scritto nel 1951 e pubblicato per la prima volta nel 1957, riporta che «la strada è la vita».

 

La nostra stessa vita è bellezza del camino di un viandante in marcia; scopriamo differenze, soprattutto al nostro rientro a casa e, magari, riconoscendo errori e pregiudizi siamo anche in grado d’apportare trasformazioni e miglioramenti. Viaggiare, inoltre, ristabilisce la nostra armonia con il creato, mentre l’astensione dal viaggio ci limita a una visione ristretta del mondo.

 

Tzvetan Todorov3, pensatore bulgaro–francese, nel saggio Le morali della storia, scrive: «Che cosa non è un viaggio? Per poco che si dia un’estensione figurata a questo termine, il viaggio coincide con la vita, né più né meno: essa è forse altra cosa che un passaggio dalla nascita alla morte? Lo spostamento nello spazio è il primo segno… simboleggia il passaggio del tempo, lo spostamento fisico, a sua volta, il cambiamento interiore; tutto è viaggio».

 

Troviamo coraggio e motivazione per proseguire il nostro viaggio vitale, nella realtà o nell’immaginazione, senza mai smettere d’esplorare, imparare e trasmettere.

 

Ruvo del Monte, 29 giugno 2025.

 

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1 Johann Wolfgang von Goethe, (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832), scrittore, poeta drammaturgo, saggista, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d’arte e musicale tedesco.

2 Jack Kerouac, nato Jean–Louis Lebris de Kérouac (Lowell, 12 marzo 1922 – St. Petersburg, 21 ottobre 1969), è uno scrittore, poeta e pittore statunitense. È considerato uno dei più importanti scrittori statunitensi, fondatore del movimento culturale Beat Generation.

3 Tzvetan Todorov, (Sofia, 1 marzo 1939 – Parigi, 7 febbraio 2017), è un teorico letterario e saggista bulgaro naturalizzato francese.

 

 

Pubblicazione:

Domenica 29 giugno 2025, 17:30

 

 

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